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Ami la cultura del Giappone, gli anime, i manga, e per questo hai deciso di studiare giapponese.

Così, rimboccandoti le maniche, ti sei approcciato a hiragana e il katakana, i due alfabeti sillabici giapponesi, fondamentali per iniziare a leggere i testi e anche le più semplici frasi… Ma non sai come memorizzare tutti i caratteri!

Io sono Irene, studio giapponese da più di sette anni, e oggi voglio condividere con te cinque metodi per imparare e memorizzare gli hiragana e i katakana. 

Imparare questi due set di caratteri è un passo cruciale per padroneggiare la lingua, e con gli approcci giusti, può essere un’esperienza gratificante e persino divertente! 

Indice

Cosa sono hiragana e katakana?

Hiragana e katakana, insieme indicati anche solo come “kana”, costituiscono i due alfabeti sillabici giapponesi, diversi dai kanji che sono invece ideogrammi di derivazione cinese.

I due alfabeti sono detti “sillabici” in quanto a ogni carattere corrisponde una sillaba e non una singola lettera come avviene, invece, in italiano (eccezion fatta solo per le 5 vocali e la lettera n). Differiscono, quindi, anche dai kanji, che sono veri e propri simboli a cui corrisponde non solo un suono ma un’idea/immagine. 

Ma perché esistono due alfabeti? Perché hiragana e katakana hanno due scopi diversi. 

Lo hiragana si utilizza per scrivere le parole di derivazione giapponese, le particelle come il “no” di specificazione o il “ni” di stato in luogo, o anche le terminazioni verbali. Infine, lo hiragana viene usato per indicare la lettura dei kanji, posizionando i caratteri scritti in piccolo accanto agli ideogrammi. Questa tipologia di utilizzo si chiama anche “furigana”. 

Il katakana, dall’altro lato, serve principalmente per scrivere le parole di origine straniera (spesso derivate dall’inglese), e di conseguenza anche i nomi propri stranieri: Irene quindi si scriverà in katakana イレーネ

Inoltre questo alfabeto serve a scrivere le onomatopee giapponesi, che sono numerose e di grande importanza, tanto che si possono suddividere in tre categorie diverse in base al loro signficato.

Infine la funzione del katakana è anche quella di sottolineare, o dare importanza a un certo termine, che quindi verrà scritto in katakana così come da noi verrebbe scritto in grassetto o stampatello. 

Bene, ora che abbiamo chiarito le diverse funzioni di questi due alfabeti, esploriamo insieme i cinque modi che rendono l’apprendimento dei kana un gioco da ragazzi!

L'ordine dei tratti

Che cosa significa rispettare l’ordine dei tratti nella scrittura di un kana?

Questo è lo stesso principio che si usa per imparare anche i kanji, infatti la memorizzazione di tutti questi caratteri si facilita quando si scrive a mano ogni tratto secondo l’ordine prestabilito. 

Infatti, per ogni kana e (e ogni kanji) esiste un ordine di numero (il primo tratto, il secondo, ecc,) e di direzione/orientamento (dal basso verso l’alto, ecc) in cui i tratti devono essere scritti. 

Per fare un esempio pratico, per scrivere KI き in hiragana, partiremo con i due trattini orizzontali scrivendoli  da sinistra verso destra. Poi disegneremo il tratto centrale più lungo dall’alto verso il basso e infine il tratto più in basso. 

Questa tecnica può rivelarsi utile soprattutto per alcuni caratteri che in katakana risultano veramente molto simili: ad esempio, “shi” e “tsu” oppure “n” e “so”.

Flash card

Un altro metodo utile per imparare i vari kana, è quello che consiste nell’usare le flash card, ovvero dei foglietti di carta (o delle schede digitali) su cui da un lato scriveremo la pronuncia del carattere e dall’altro lato la sua scrittura in giapponese. 

Questa modalità si consiglia spesso anche per la memorizzazione dei nuovi vocaboli, scrivendo dietro le flash card la traduzione e davanti la lettura/scrittura in giapponese. 

Tuttavia, nel caso scegliessi di utilizzare questo metodo per memorizzare i kana, ti consiglio per lo  meno di farlo scrivendo a mano su dei foglietti di carta, e non usare applicazioni o strumenti digitali (almeno all’inizio). Questo perché credo sia importante, quando si comincia a studiare giapponese, allenarsi a scrivere tutto a mano, in modo da memorizzare i caratteri quasi in modo inconscio e immediato. 

Scrivere parole!

Un altro trucchetto utile per memorizzare più velocemente i kana è quello di non scriverli da soli: intendo dire che scrivendo i caratteri hiragana e katakana all’interno di parole di senso compiuto, sarà più facile poi ricordarli, perché creeremo delle associazioni tra la pronuncia e la scrittura. Inoltre sarà una buona scusa per imparare nuovi vocaboli in giapponese e allargare il nostro vocabolario!

Quando ti sentirai più sicuro e ti sembrerà di ricordare già la maggior parte dei caratteri, potrai provare anche a scrivere delle frasi intere in hiragana e katakana, esercitandoti attivamente!

Associazioni mentali

La mnemonica visiva ci può dare una mano nell’imparare e distinguere i tanti caratteri di hiragana e katakana. Infatti, possiamo creare associazioni tra le immagini che vediamo, cioè i kana, e delle immagini mentali di fantasia. Ad esempio, la I イ del katakana è molto simile alla I italiana, mentre lo shi  シ ricorda tanto uno smile o una faccina sorridente!

Possiamo creare tutti i tipi di associazioni possibili, non importa se non sono sensate o verosimili. 

Conclusioni

Come abbiamo visto, gli alfabeti hiragana e katakana sono fondamentali per iniziare a leggere in giapponese ed impararne le basi. Nonostante lo studio dei diversi caratteri possa inizialmente spaventare, ci sono diversi modi per approcciarsi ad essi e memorizzarli velocemente. 

In questo articolo ti ho consigliato quattro metodi per imparare questi alfabeti, ma se vuoi approfondire l’argomento o ti piacerebbe un supporto nell’imparare le basi della lingua, 

non esitare a chiedermi una lezione di giapponese insieme!